mercoledì 4 agosto 2010

Celle Ligure: fragmenta


Vento, mare, sole, spiaggia, caldo, poggiolo, Corriere: tutto ciò che risolverebbe le esigenze del sciur Brambilla in vacanza.
Focaccia, pesce, carne piemontese, caffè caldo fumante: per affondare nello stomaco le miserie della vita quotidiana.
Libri, musica, Simenon senza Maigret, isole svedesi con personaggi scavati nelle rocce a strapiombo sul mare: per sognare quegli orizzonti lontani e quelle avventure infinite che il mio spirito pigro e il mio fisico adiposo sempre mi precluderanno.
Macchina fotografica, iPhone e MacBookPro: per tenermi in contatto, per raccontare su Feisbuk le mie vacanze, per scrivere le mie storie sul blog, per tenere presente a me stesso tutta la vita e il suo travaglio.
E la notte della lunga estate calda: per cercare di dormire senza pensare al silenzioso allontanarmi dalla meta che credevo vicina, al pensiero che non morirà mai ma che viene chiuso in una stanza buia e lontana, alla luce della stella che brillerà sempre nei miei occhi che non la potranno più contemplare senza ferirsi, alla canzone di Giorgia e Gianna Nannini che girerà a vuoto incespicando monotona, come un vecchio disco di vinile rotto. Tutti pensieri che esistono nel cuore di ogni uomo e che sembrano fatti apposta per essere resuscitati da una notte estiva

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