giovedì 9 giugno 2011

Ordem e progreso

Mi ero ripromesso di non parlarne più.
Anzi: mi ero auto-convinto di essere contento di non vedere più la faccia di merda di quel vigliacco schifoso che ha fatto fortuna sparando alle spalle della gente in nome e per conto di un'idea di cui è stato uno dei tanti interpreti, forse nemmeno il più rappresentativo, giacché nell'ambito della criminalità anche la sua è stata una vita inutile, come amava definire quella delle sue vittime, sempre col sorrisetto sulle labbra.
Mi ero ripromesso ma, perdonatemi, non ce la faccio: devo, voglio notificare a coloro che mi leggono che ho schifo non solo di quel verme disgustoso e vigliacco che usurpa il nome di un grande martire della nostra Storia, lui sì figura storica di Socialista; ma ho schifo soprattutto di altre categorie di esseri umani.
Ho schifo dei governanti brasiliani: gente che ha dato ospitalità a Mengele e altri criminali nazisti, ovviamente non ha nessun problema a tenersi in casa un vile verme in più, uno che è talmente miserabile da non suscitare nel mondo nemmeno i brividi evocati dai nomi infami di quegli altri. 
Ho schifo della gauche francese, la prima a prendersi a cuore le sorti di questo verme. Quella Francia che, da sempre, ha dato e dà ospitalità ai sedicenti profughi politici italiani, in realtà vigliacchi che fuggivano la giustizia, fra i quali è doveroso citare almeno Oreste Scalzone, Franco Piperno e Toni Negri.
Ho schifo dei politici italiani che, invece di indignarsi di un sopruso così disgustoso e decretare l'embargo alla ridicola nazione brasiliana, ne approfittano per ritagliarsi l'ennesimo siparietto pro o contro.
Ho schifo delle case editrici - fra cui sicuramente Einaudi, che l'ha già pubblicato - che sicuramente faranno a pugni per assicurarsi i testi alla cui composizione il criminale potrà finalmente dedicarsi.
Adesso il criminale Cesare Battisti, vigliacco per nascita, assassino per formazione e ideologo di sinistra a tempo perso, potrà godersi la vita sulla spiaggia di Copacabana, il sogno di sempre, la vera destinazione di una vita passata a spegnere quelle "inutili" degli altri
Il lato del Brasile che affascina il rivoluzionario