mercoledì 27 febbraio 2013

Solo snobismo

Oggi Alessandro Milan di Radio24 ha mandato un tweet su Massimo Cacciari. Il grande filosofo ex sindaco di Venezia, una delle teste pensanti più intriganti della Sinistra nostrana, avrebbe fatto il mea culpa, ammettendo di non aver votato Renzi alle primarie PD per "snobismo intellettuale" e di aver "sottovalutato il ritorno di Berlusconi".
Questa folle ammissione è stata salutata dal popolo della sinistra con un'autentica ovazione: vedi l'intellettuale com'è onesto a riconoscere i suoi errori? E' proprio una brava persona.
Io invece mi incazzo terribilmente a pensare che - come Cacciari - un sacco di persone si sono idealmente accodate alla locomotiva di questo curioso treno snob: persone che pensano che Matteo Renzi a 38 anni sia "troppo giovane per fare il Presidente del Consiglio italiano e per parlare con Angela Merkel", senza riflettere che Barack Obama è diventato presidente degli Stati Uniti a 45 anni; e si sono affidate a un omino bolso che non si è mai fatto notare durante la campagna elettorale se non per battutine che Guareschi non avrebbe messo in bocca a Peppone, riuscendo a perdere tutto quello che poteva nel poco tempo a sua disposizione.Non è stato facile dissipare tutto quel vantaggio ma - diamogliene atto - ce l'ha fatta.

Snobismo intellettuale, professor Cacciari?
Ma stiamo scherzando?!
Questo è solo il banale snobismo di chi si ritiene superiore alla media dei suoi consimili. E questo atteggiamento - ben lungi dall'avere un sostegno anche solo lontanamente intellettuale - è frutto solo della spocchia di colui che disprezza chi gli sta intorno; non avendo, peraltro, il coraggio di assumere iniziative di prima persona.
Potessi farlo, vorrei ricordare all'ex sindaco della Serenissima che non si trattava di scegliere il Presidente del Circolo Filatelico di Vergate sul Membro, ma il candidato a diventare il prossimo Presidente del Consiglio, ché tale sembrava essere il profilo dell'Eleggendo alle primarie, prima che l'Eletto dissipasse in modo così indecoroso il vantaggio precedentemente accumulato non per meriti propri, ma per demeriti altrui.
C'è gente che ritiene di poter camminare sempre sull'acqua in nome di un presunto vantaggio intellettuale che garantirebbe da qualunque critica. A mio modesto avviso, non solo non è così, ma sarebbe ora di finirla con questa storia della supremazia culturale: le cazzate vanno sottolineate e criticate duramente senza nessuna pietà, specie se portano danno alla collettività.
Diversamente, lasciamo via libera al delirio che stiamo contemplando in questi giorni.
Ma, per piacere, senza lamentarci e senza far ricorso a queste espressioni farisaiche

lunedì 25 febbraio 2013

Il vero vincitore delle elezioni

Lo dico subito: ho votato PD e Ambrosoli. 
L'ho fatto con lo scopo di dare governabilità al mio Paese.
L'ho fatto perché nella mia idea di democrazia c'è il concetto di alternanza.
L'ho fatto perché nella mia idea di democrazia c'è un riferimento a liberal-laburismo che rimanda al "Giornale" di Montanelli, che non ha nessun riferimento con le (mezze) figure attuali ma insomma, ce lo siamo detti mille volte, qualcuno ci dovrà pur governare, e allora...

...e allora eccoci qua, a commentare l'ennesima affermazione di Berlusconi, a inveire contro quelli (chi? dove sono?) che l'hanno votato, a chiederci che Paese sia quello che dà i voti a un vecchio puttaniere bugiardo che ha già mentito troppe volte e che lo farà ancora.
Ma il problema, paradossalmente, non è lui. E nemmeno quelli che lo hanno votato.
Il problema è il PD di D'Alema, quello che impone un cavallo bolso inguardabile alla testa del Partito e come proposta di capo di governo, ottenendo così i seguenti risultati:
  1. perde - non nei numeri, ma di fatto: così non governa - un giro elettorale già vinto
  2. riporta in sella Berlusconi
  3. fa perdere faccia e credibilità non solo al proprio elettorato, ma anche all'Italia intera
Esagero?
Non so, proviamo ad analizzare; poi decidete voi.
Al momento delle Primarie, il PD era largamente in testa ai sondaggi - d'accordo, per quello che valgono - con la prospettiva di un cavallo di razza che stava sgomitando per svecchiare l'ambiente e per mandare a casa quelli che ormai erano in sella da tanto, troppo tempo. Inutilmente, per di più. Ricordate una sola battaglia politica vinta da D'Alema?
Ora io, medico e poco esperto di cose di sinistra, sono sicuramente l'ultimo adatto a giudicare i sofismi dei politici di sinistra (che molte volte mi ricordano il vecchio Tafazzi), ma Renzi, con un programma vario, articolato e interessante, con un'idea di Sinistra moderna e riformista, e soprattutto con l'idea di lasciare a casa D'Alema, sembrava o non sembrava una prospettiva interessante?
Secondo la dirigenza PD che ha imposto Bersani - e gli elettori che hanno avallato, ovviamente - no. 
La lungimiranza di questa scelta si appalesa in tutto il suo splendore oggi, regalando a Bersani il giusto premio di una campagna elettorale pietosa. Al momento in cui scrivo ha una maggioranza talmente risicata che, di fatto, non può governare.
Il giorno dopo le Primarie PD, Berlusconi entra in campagna elettorale. E lo fa a modo suo: invadendo ogni canale di comunicazione con un presenzialismo ossessivo, cui Bersani risponde con battutine da grossolano gentleman farmer. Peccato che questa campagna elettorale, in cui il segretario PD sembra capitato per caso, sia stata caratterizzata da un lato dai vaffanculo di Grillo, e dall'altro dalla reiterazione delle false promesse di Berlusconi.
Il risultato è sotto ai nostri occhi: la lieve maggioranza PD è in realtà un pareggio a tre, anche perché - allo stato - non c'è l'idea che Grillo possa allearsi con qualcuno: e così, con questi numeri, non si governa.
Ora, possiamo menarcela finché vogliamo sugli italiani che votano Berlusconi, ma la verità è questa: la colpa di questo risultato elettorale non è di Berlusconi che ha fatto di tutto per vincere, ma è solo del PD che ha fatto di tutto per perdere.

E' probabile che presto torneremo a votare. 
Spero che il Partitone faccia tesoro della (e)lezione e si liberi in un colpo solo dei vecchi catenacci affidandosi - com'era già logico alle primarie a tutti, eccetto per chi non l'ha votato - a Matteo Renzi, l'unico vero vincitore di queste inutili elezioni