lunedì 16 marzo 2009

Il Prodino


C'è chi ricorda, e non senza ragione, che Romano Prodi ha sconfitto Berlusconi due volte su due che ha partecipato alle tornate elettorali. E' anche vero, però che nessuno dei due governi che ha presieduto ha avuto vita lunga, e questo nonostante (o forse proprio per questo) avesse alle spalle una coalizione che esprimeva tutto l'arco della Sinistra.
Infatti: la prima volta l'ha freddato il suo compagno di squadra D'Alema, ansioso di mettersi a capo del governo senza il voto del popolo; la seconda volta ci hanno pensato prima il rifondarolo Turigliatto e poi l'ex-DC Clemente Mastella da Ceppaloni, anch'essi entrambi della stessa squadra, a dimostrazione che chiamare prima Ulivo, poi Unione un'alleanza governativa del genere, era stata una singolare dimostrazione di ottimismo.

E' alla luce di quanto sopra che sembra piuttosto strana la proposta che il redivivo Prodi, che per l'occasione abbandona momentaneamente i suoi impegni di nonno, sente il bisogno di dare all'erede Franceshini: di abbandonare i propositi veltroniani di correre da solo e di rispolverare l'Unione (o Ulivo che dir si voglia) perché uniti si vince.
Ma uniti a chi, benedetto?
A chi te l'ha già rinvangato in quel famoso posto?
A chi è stato depennato dal Parlamento a titolo di ringraziamento da parte dell'elettorato che ha capito benissimo da che parte stava la colpa?
E poi, anche ammesso che si riesca a vincere unendosi nuovamente a Mastella e sinistri vari, non è che il cimento finisca lì: bisogna governare. Che si fa, si lascia da parte Ferrero e i ceppalones per appoggiarsi nuovamente ai pannoloni dei senatori a vita?
Santa pace, ma non gliel'hanno detto che le riedizioni di programmi fallimentari sono destinate a fallire nuovamente? Non l'ha già vissuto a sufficienza sulla propria pelle?
Va bene levarsi dalle palle Berlusconi, ma non si può pensare a soluzioni meno fallimentari?
L'ultima cosa di cui sentiamo la necessità, è del prodino riscaldato

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