mercoledì 3 marzo 2010

Post-scriptum: Jana e tutti gli altri


In questi due giorni - da quando cioè è stato pubblicato il mio post precedente - sono stato rimproverato a più riprese perché non ho citato tutti gli attori del dramma: Jana, per esempio, che è stata al fianco della prima Stefania per tutta la durata dell'intervento; o Guido, che era di fronte a me con Alessandra; o Martin, che è stato una scheggia a passare gli strumenti con Cristina che armeggiava silenziosamente con l'emorecupero; o Alessandra "Franca" che ha visto la TAC dandoci le dritte necessarie per fare le cose giuste.
E vogliamo parlare dei mitici infermieri del nostro splendido PS, dei tecnici di radiologia, degli operatori dell'elisoccorso di Como e di tutti coloro - Dio mi perdoni se ne dimentico qualcuno - che si sono sbattuti come delle bestie perché tutto andasse per il meglio?
Certo che no: non ce ne dimentichiamo.
E, se avessi fatto una cronaca, o una lettera di ringraziamento, avrei fatto un elenco rigorosamente alfabetico.

Ma quello che ho scritto non è cronaca: è un articolo di blog.
Un blog non è fatto di cronaca, se non come pretesto per iniziare: è fatto invece di osservazioni, di impressioni, di flash.
Un blog non è una lettera di ringraziamento collettivo: è un racconto fatto di emotività, di riflessioni, di ricordi.
Ecco perché al di là di tutto in questa vicenda - che rimarrà a lungo impressa nella mia memoria - c'è soprattutto un'immagine, una voce: quella della prima Stefania, quella del pomeriggio. E' lei che mi è rimasta attaccata al pensiero ed è alla sua immagine che questa vicenda mi rimane maggiormente legata.
Non so se sia giusto o sbagliato, ma è così e mi scuso con gli altri attori della vicenda - fondamentali ed eccezionali cui va la mia personalissima gratitudine - che hanno reso possibile tutto ciò.
Loro sono stati favolosi ma, ancora adesso, se chiudo gli occhi, quello che risento è la voce un po' petulante di quella formidabile rompiballe che è la dottoressa Stefania B. che urla, abbaia ordini, che mi chiama, che si incazza con tutti perché manca il sangue, perché il chirurgo non ferma l'emorragia, perché non ce la facciamo.
E quel donnino piccino e sempre sorridente è l'immagine della vita che, in un pomeriggio febbrile dell'ultimo giorno di un freddo Febbraio, noi tutti suonatori di una grande orchestra, siamo riusciti ad imbrigliare in una rete di amore

2 commenti:

  1. Pietro sei scomparso da faccialibro..... mi manchi...spediscimi le tue note!!!!

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  2. Ciao Carlotta!
    Sono scomparso da Facebook perché la cosa mi stava prendendo un po' troppo per i miei gusti e non ci stavo più dentro...
    Dovresti darmi il tuo indirizzo di posta elettronica in modo tale che ti giro il tutto...
    Un abbraccione grande

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