Apprendo oggi che la Polizia Postale, a seguito di un'indagine serratissima, ha scoperto l'inventore del gruppo di Facebook "Tiriamo al bersaglio con i bimbi Down". Trattasi - a quanto si dice - di cingalese di 31 anni mentalmente disturbato.
E te credo, verrebbe da dire a Roma e zone limitrofe; anzi, l'idea del disturbo mentale è particolarmente rassicurante perché chiama automaticamente fuori dalla responsabilità la comunità civile e benpensante.
Ma come la mettiamo con i circa 1000 personaggi che si sono iscritti al gruppo nel giro di nemmeno qualche ora e che ora si sentiranno defraudati dalla chiusura del loro gruppo preferito? Anche loro mentalmente disturbati? Oppure - come si dice in questo caso - hanno fatto la cazzata per noia, un po' come quelli che lanciavano i sassi dal cavalcavia per spirito di imitazione?
Comunque la si rigiri, una ben triste vicenda: brutta, sporca, schifosa. Pur essendo come sono un amante del trash perennemente alla ricerca del peggio che un essere umano può dare in situazioni di stress e non, devo dire che questa vicenda mi ha scosso abbastanza.
Passiamo ogni anno a celebrare Giornate della Memoria, in cui ci diciamo "Mai più un'altra Auschwitz" ripetendoci che i nostri figli e nipoti devono vedere quelle immagini e leggere quei documenti, e sapere che sono successi quegli orrori perché non li reiterino a loro volta, e poi ci troviamo a fronteggiare lo schifo dove non ce lo aspetteremmo: a casa nostra. Ben lo aveva compreso con il solito acume il solito Stephen King che, nel racconto "L'estate della corruzione" (tratto dalla raccolta Stagioni diverse) ci fa vedere come un ragazzino sveglio e di ottima famiglia affronta il proprio personalissimo percorso di corruzione a contatto con un ex criminale nazista per il solo gusto di farlo.
E forse questa è la spiegazione più ovvia di tutto quello che è successo, in quegli anni e in quelle tenebre: il male per i singoli è frutto di ideazioni complesse e psicotiche, ma per la massa è spesso banale, come ben diceva la Arendt.
La verità è che non ci sono isolati psicolabili che auspicano di sparare ai bambini down: ci sono migliaia di teste di cazzo che si iscrivono in massa ad un richiamo di odio, sperando di assistere ad un bagno di sangue.
Non mi fa orrore il primo che lancia il masso dal cavalcavia, perché dò per presupposto che sia pazzo; impiccherei volentieri il secondo che lo fa, perché - lui sì - è quello che lo fa per noia, per spirito di imitazione, per corruzione.
Per banalità
C'hai ragione, Piè.
RispondiEliminaPerò... però, sinceramente queste notizie ci hanno rotto i coglioni. Più se ne parla più lo spirito di emulazione nei cosiddetti suggestionabili prende piede. Quindi probabilmente sarebbe stato meglio chiudere il gruppo limitandosi a farlo, senza mettere in piedi la cassa di risonanza che permetterà a qualche altro imbecille di scoprirsi eroe per un giorno. In negativo, per carità. Ma pur sempre eroe. Parlarne è un po' come concedere quel quarto d'ora di celebrità al quale, si diceva, tutti si abbia diritto.
Hanno rotto i coglioni, Piè. Tanto quelli che si inventano cazzate di questo genere per andare in prima pagina quanto quelli che pongono fine alle cazzate di cui sopra dovendo gonfiare il petto per aver, tutto sommato, fatto solo il proprio dovere.
Se il gruppo fosse stato chiuso senza troppa enfasi sarebbe stato meglio per tutti. Ma in questo modo, invece, tutti hanno avuto la loro bella prima pagina. Nel bene e, ovviamente, nel male.
Buon proseguimento.
Ste
D'accordo, ti dò volentieri ragione.
RispondiEliminaPerò questo cingalese trentunenne - ma poteva essere un qualsiasi altro coglione - ha aperto in silenzio un gruppo che, in poche ore, ha totalizzato qualche migliaio di iscritti, e nessuno ancora ne aveva parlato.
Questo vuol dire che ci sono persone che scrutano i bassifondi della Rete per trovare notizie come queste, indipendentemente dal battage pubblicitario.
Che ne dici?
Buona domenica anche a te!
Concordo pienamente con quanto hai scritto il 6-03 ed anche con il fatto che sia deteriore dare tutta questa importanza a notizie che dovrebbero essere cancellate dalla faccia della terra (insieme con tutto il loro contorno umano) e basta. Ma c'è una forma di compiacimento perverso a mio parere anche in chi si fa portavoce di queste "notizie sensazionali". Stessa cosa dicasi rispetto a tutta la risonanza che è stata data per la faccenda trans, anche se essendo implicata una classe (quella politica)che dovrebbe rappresentarci un minimo di informazione ci spetta (ed ahimè ci tocca!). Gio'
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