In questi due giorni - da quando cioè è stato pubblicato il mio post precedente - sono stato rimproverato a più riprese perché non ho citato tutti gli attori del dramma: Jana, per esempio, che è stata al fianco della prima Stefania per tutta la durata dell'intervento; o Guido, che era di fronte a me con Alessandra; o Martin, che è stato una scheggia a passare gli strumenti con Cristina che armeggiava silenziosamente con l'emorecupero; o Alessandra "Franca" che ha visto la TAC dandoci le dritte necessarie per fare le cose giuste.
E vogliamo parlare dei mitici infermieri del nostro splendido PS, dei tecnici di radiologia, degli operatori dell'elisoccorso di Como e di tutti coloro - Dio mi perdoni se ne dimentico qualcuno - che si sono sbattuti come delle bestie perché tutto andasse per il meglio?
Certo che no: non ce ne dimentichiamo.
E, se avessi fatto una cronaca, o una lettera di ringraziamento, avrei fatto un elenco rigorosamente alfabetico.
Ma quello che ho scritto non è cronaca: è un articolo di blog.
Un blog non è fatto di cronaca, se non come pretesto per iniziare: è fatto invece di osservazioni, di impressioni, di flash.
Un blog non è una lettera di ringraziamento collettivo: è un racconto fatto di emotività, di riflessioni, di ricordi.
Ecco perché al di là di tutto in questa vicenda - che rimarrà a lungo impressa nella mia memoria - c'è soprattutto un'immagine, una voce: quella della prima Stefania, quella del pomeriggio. E' lei che mi è rimasta attaccata al pensiero ed è alla sua immagine che questa vicenda mi rimane maggiormente legata.
Non so se sia giusto o sbagliato, ma è così e mi scuso con gli altri attori della vicenda - fondamentali ed eccezionali cui va la mia personalissima gratitudine - che hanno reso possibile tutto ciò.
Loro sono stati favolosi ma, ancora adesso, se chiudo gli occhi, quello che risento è la voce un po' petulante di quella formidabile rompiballe che è la dottoressa Stefania B. che urla, abbaia ordini, che mi chiama, che si incazza con tutti perché manca il sangue, perché il chirurgo non ferma l'emorragia, perché non ce la facciamo.
E quel donnino piccino e sempre sorridente è l'immagine della vita che, in un pomeriggio febbrile dell'ultimo giorno di un freddo Febbraio, noi tutti suonatori di una grande orchestra, siamo riusciti ad imbrigliare in una rete di amore
Pietro sei scomparso da faccialibro..... mi manchi...spediscimi le tue note!!!!
RispondiEliminaCiao Carlotta!
RispondiEliminaSono scomparso da Facebook perché la cosa mi stava prendendo un po' troppo per i miei gusti e non ci stavo più dentro...
Dovresti darmi il tuo indirizzo di posta elettronica in modo tale che ti giro il tutto...
Un abbraccione grande