Credo che nell'elenco degli "animali di affezione" di cui parlavo nel mio precedente articolo siano entrati a mia insaputa anche il rinoceronte, l'elefante, l'ippopotamo e il bufalo maremmano. Sono infatti gli unici animali le cui dimensioni giustificano l'enormità degli stronzi (nel senso di deiezioni) disposti a mucchietto - anzi, a montagna - che ho trovato oggi nel solito prato ove porto il bassotto per le sue passeggiate igieniche.
Superata la prima comprensibile fase di sconcerto, mi sono detto che il padrone di un animale di questo genere in fondo ha le sue giustificazioni se non ne raccoglie gli escrementi: ci vorrebbe un sacco di quelli per i rifiuti condominiali, anziché i comodi sacchetti colorati che utilizzo io.
Viceversa, per buttare via definitivamente gli stronzi (stavolta nel senso di esseri umani) che lasciano per terra le deiezioni di bestie così enormi, non basterebbe nemmeno la discarica municipale con tanto di termovalorizzatore.
Ad essi - ai padroni, ovviamente, non ai cani - vada il mio più sentito "vaffanculo": è grazie soprattutto a loro se il mio bassotto, educato e blasè, non viene accettato in ristoranti ed altri luoghi di assembramento civile
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