lunedì 25 gennaio 2010

L'uomo che non deve chiedere mai



C'è un interessante libro di Peter Gomez e Marco Travaglio che si intitola "Se li conosci li eviti". E' pubblicato da Chiarelettere e il sottotitolo dice testualmente: "Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, ignoranti, voltagabbana, fannulloni del nuovo parlamento".
Naturalmente la gran parte della trattazione riguarda personaggi del Centrodestra, ma anche la Sinistra riceve la sua dose di mazzate. Per esempio, alla voce D'Alema Massimo si legge: "Considerato il più intelligente e machiavellico dirigente della sinistra italiana, non ha mai vinto una battaglia politica in vita sua".

Della propria intelligenza - forse considerevole, non so, cito per sentito dire - D'Alema ha sempre menato gran vanto, sino al punto di farne la base per la spocchia che mette sempre in tutti i suoi discorsi.
Nei giorni scorsi il Lider Massimo si è messo di traverso al governatore uscente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per far esprimere alla Sinistra un altro nome, nella fattispecie quello di Francesco Boccia che, grazie alla sponsorizzazione dell'ex presidente del consiglio, è stato sonoramente trombato alle primarie. E adesso ovviamente, vista la mala parata, tutto il PD si schiera compatto accanto al governatore uscente contro il candidato della Destra.

D'Alema non sbaglia mai, ma facciamo finta che - per una volta - sia capitato: dove ha sbagliato?
Nella sua intelligenza, il Divino non ha ancora capito che gli italiani, anche e soprattutto quelli di Sinistra che hanno assaporato il gusto proibito delle primarie, non accettano più i diktat partitici, tanto più se impartiti da uno pseudomoralista che, quando parla, sembra la parodia di un Accademico dei Lincei e che si segnala solo per le sue faccette e i suoi sorrisetti di sufficienza, invece che per i contenuti politici - inesistenti, o tragicamente sbagliati - delle sue allocuzioni. Nella fattispecie, i cittadini pugliesi non hanno capito la logica di preferire a Vendola - che, con tutti i suoi difetti, hanno imparato a stimare - un qualunque notabile di partito che ha il solo pregio di essere gradito all'establishment e funzionale ad alleanze di partito che nessun elettore di Sinistra mostra di apprezzare. Almeno, questo per me è il senso del voto di queste primarie che hanno stabilito l'inutilità dell'apporto di un dirigente che, ad essere generosi, è rimasto indietro politicamente di almeno cinquent'anni.
Il già citato mio ex compagno di Liceo Sandro, brillante blogger amabilmente sinistrorso di "Citarsi indosso", a proposito della mancata candidatura europea di D'Alema, nel suo tradizionale racconto dell'anno precedente, comincia così la voce "Dicembre": "D’Alema non riesce ad essere eletto ministro europeo degli esteri: peccato per il prestigio dell’Italia e perché così sfuma la possibilità di togliercelo dal cazzo per un po’ ".
Una volta di più, sono onorato di dargli ragione

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