sabato 14 maggio 2011

Elephant man


Stamattina palestra, dopo due mesi che non ci andavo più. 

Al mio arrivo nella sala attrezzi sono stato accolto dal mio trainer russo che, dopo aver considerato con supremo disgusto il mio aspetto grasso, flaccido e cadente, ha fatto un sorrisino, dicendo con lo stesso accento con cui Ivan Drago minacciava il buon Balboa in Rocky IV:
"Chi si vede..."
Io ho bofonchiato sottovoce una palla qualunque tipo "Tanto lavoro" prima di dirigermi alla prima cyclette e iniziare la bollitura muscolare che mi porterà, prima o poi, a scolpire meravigliosamente la tartaruga presentemente nascosta dall'adipe.
Un'oretta di lavoro con iPod piantato nelle orecchie, un'occhiata distratta alla fanciulla con coda di cavallo e grosse poppe in movimento accanto a me, una rapida passata sulla bilancia e due conti per sottrarre mentalmente il peso dei vestiti che ho addosso.
E poi, la doccia collettiva maschile, momento temuto per i tragici paragoni con l'altrui virilità. E qui non è questione di voyeurismo: l'ambiente è promiscuo e, tutto quello che deve sporgere, sporge. 
Solitamente sono circondato da carnee imitazioni di lampioni, sequoie e ciminiere del Titanic, esibite con finta nonchalance: mancano solo i barriti, poi sembrerebbe di trovarsi in Africa, di fronte a elefantini con le regolari proboscidi agitate in segno di gaio saluto. 
Ma oggi - oh meraviglia! - la doccia è per me una personalissima passerella trionfale davanti agli occhi invidiosi dei superpalestrati con ipertrofia di tutti i muscoli guizzanti. Tranne uno. Quello che invece, per una volta, per un giorno, per una mattina, per un'ora o forse solo qualche minuto mi vede sorridente egemone.
Fra un'ora magari arriveranno tutti insieme Rocco Tano in arte Siffredi, Roberto Malone née Pipino, Gabriel Pontello e Ron Jeremy, ma adesso ci sono solo io e il mio scettro, che non agito solo per un sussulto di rispetto nei confronti della plebe miserabile.
Li considero con sorridente disprezzo.
Palestratevi pure, ragazzi.
Riempitevi di preparati energetici e maceratevi di sudore sollevando manubri di peso disumano.
Gonfiatevi i bicipiti di fronte alle scoperte epidermidi delle fanciulle che affollano la sala pesi.
Lustratevi i tri- e quadricipiti e fate guizzare tutti i tatuaggi che popolano la vostra epidermide.

Esco trionfante dalla doccia coprendomi: ho già vinto, non voglio stravincere. 
Au revoir, les enfants: oggi non ce n'è per nessuno


2 commenti:

  1. Pietrone, avanti tutta !
    devi perseverare e questo è palloso assai.Ma ti ritroverai presto con un fisicone alla Bruce Willis.
    Quanto al resto, ricordo che in un libro di molti anni fa,"Tutto quello che avreste saputo saper sul sesso", tutto il primo capitol era dedicato al problema della grandezza del pisello, che angoscia tanto voi signori uomini .
    Signori, la taglia del prezioso strumento è ininfluente , l'uso che se ne fa ad essere fondamentale...
    Forza Pietrone!
    .

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  2. "Signori, la taglia del prezioso strumento è ininfluente , l'uso che se ne fa ad essere fondamentale..."
    Allora sì che siamo veramente a posto! :-(

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