mercoledì 18 maggio 2011

Io, valletto


Quella che vedete sopra è una delle postazioni di uso comune del posto dove lavoro. Intendiamoci: ognuno di noi più vecchietti ha la propria postazione personale ma esistono anche questi angoli che permettono di fare cose veloci e indispensabili: per esempio, un documento di dimissioni.
Notate l'estrema razionalità del tutto: al centro (A) il terminale, fulcro del lavoro; alla vostra sinistra (B) una comoda stampante che - come dice il nome - permette di stampare quello che avete scritto; e, alla vostra destra, una pratica scatola di cartone (C) che contiene la carta per la stampante. Comodo, no? Minimalista, forse, ma assolutamente pratico: c'è tutto quello che vi serve.
Ora, mettete caso che scriviate un documento con A e lo mandiate in stampa, ma B non fa il suo lavoro: verificato che B è acceso grazie al led luminoso, quale potrebbe essere la causa più probabile dello sgradevole inconveniente?
Cosa avete detto? La mancanza della carta?
Tombola!
Basta aprire il comodo sportello sotto B e verificare che - effettivamente - manca la carta.
Quindi la prelevate dalla risma C che - come vedete - è assolutamente a vostra portata di mano, ed è una manovra che non costa nessuna fatica, lo posso confermare avendolo fatto io stesso che non sono proprio uno ipercinetico; passate solo un istante davanti allo schermo A e posizionate il blocchetto di fogli nel cassetto della stampante B; chiudete il cassetto; sentite rullare il trascinatore della stampante e - oh meraviglia! - esce fuori la stampa. 
Sì. 
Del lavoro di chi vi ha preceduto.

Ieri, durante 24 Mattina, Alessandro Milan ci ha raccontato che il Principe Carlo di Inghilterra dispone - fra l'altro - di un valletto preposto alla sola funzione di allacciargli le scarpe e un altro deputato a schiacciargli il tubetto di dentifricio.
Qualcuno dei miei colleghi deve essere di lombi molto più nobili di quello che io sospettassi, oppure si è montato la testa

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