sabato 25 settembre 2010

Creepshow

Ho ricevuto dal solito, ineffabile Barba questa mail in cui egli manifesta il suo giusto disappunto per questi show della tomba e dell'oltretomba che hanno per oggetto alcuni personaggi dello spettacolo che stanno raggiungendo il palcoscenico celeste per raggiunti limiti d'età

Rimango sempre più allibito dallo spazio riservato dai media alle esequie dei cosiddetti vip.

Per Bongiorno diretta tv e piazza Duomo a Milano gremita ai limiti della capienza; per Vianello speciali e serate a tema; ora, per la Mondaini, notizia lanciata in prima sul tg e ampio spazio durante la trasmissione, come è stato immediatamente garantito. E un inviato sul posto a dare il polso della situazione in tempo reale.

Nulla ho contro i tre sopra menzionati, però mi domando, retoricamente, se non si stia un filo esagerando.

Infondo queste persone cosa hanno fatto, concretamente? 
Hanno intrapreso una professione che ha permesso loro di condurre un'esistenza agiata mettendo a frutto i talenti a disposizione. 
Simpatici, divertenti, allegri, ma poi? In concreto, cosa hanno fatto per un commiato così eclatante?

Si fossero spogliati dei loro averi per dedicarsi ad alleviare le pene dei sofferenti lo capisco. Si fossero eretti a modello di integrità per migliorare la deontologia dell'asfittica società contemporanea potrei anche concordare.

Ma qui al massimo ai tratta di persone che sono scese in campo per dare tutto il loro supporto a un caro amico, incidentalmente loro datore di lavoro, che un giorno votò la sua esistenza, lui sì, al bene nazionale.

E non mi si dica che erano brave persone, che facevano del bene senza sbandierarlo. È vero, ci mancherebbe altro. Ma quante persone per bene e che fanno del bene senza sbandierarlo muoiono ogni giorno senza che nessuno lo sappia?

Semplicemente sono famosi e fanno notizia, in questo caso (cinicamente) più da morti che da vivi.

Quando è mancato lui ci è mancato poco che venissero date le quote alla snai per il trapasso di lei. E ora che lo spettacolo può esser messo in onda, ecco che si avvia il barnum mediatico.

Che pena il tg col vip morto in prima pagina. 
E che pena chi lo aspetta.
Il Barba

Ed ecco la mia risposta:

Caro Barba, 
raccolgo il tuo grido di indignazione condito dalla solita tragica ironia e provo a rispondere alle tue obiezioni con alcune semplici osservazioni:

  1. tu dici "simpatici, allegri, divertenti". Hai detto niente!... Ma c'è di più: i summenzionati signori sono passati indenni attraverso mezzo secolo di storia dell'intrattenimento, passando dalla rivista e varietà che divertivano i nostri nonni, alla sit-com di cui sono stati fra i precursori con le scenette che già caratterizzavano ab initio i loro show. Puliti, spiritosi, lui molto british, lei dolcemente svampita, hanno ironizzato piacevolmente su se stessi e su alcuni vizi italici senza cadere nella macchietta o nel bozzetto oleografico
  2. la voglia di ridere è quello che di meglio resta in un panorama come quello italico attuale caratterizzato dalle questioni che vedono protagonisti il premier che ha votato la sua esistenza al bene nazionale, forse più ancora che al suo; il presidente della Camera diviso fra la stamberga monegasca, la compagna, il cognato acquisito, il precedente compagno della compagna, i giornalisti e il "gioco al massacro" (è la dichiarazione di oggi), nemmeno fosse Oscar Luigi Scalfaro
  3. la proliferazione e le vendite di ebdomadari che raccontano sostanzialmente - per usare un eufemismo - i cazzi dei personaggi celebri o semicelebri, ci dicono che gli italiani hanno bisogno di identificarsi in personaggi famosi. La famiglia Vianello si è presentata nelle case italiane in modo gradevole e simpatico, rappresentando le baruffe di una qualunque famiglia alle prese con la quotidianità: in questo caso, l'identificazione degli italiani con i personaggi famosi è stata quindi particolarmente facile. Ecco perché trovo un po' cattiva e forse ingiustificata la tua idea che i Vianello facciano più notizia da morti che da vivi: in realtà sono sempre stati seguiti con share molto alto in tutte le loro trasmissioni
  4. in una società come la nostra che basa la celebrità sulla partecipazione a reality di livello globalmente men che pietoso, non deve meravigliare che ci siano persone che si sentono chiamate in causa in occasione di un funerale di una persona celebre. Mi fa pena vedere la vecchietta che piange disperata la morte di Sandra Mondaini come se fosse mancata una persona cara, perché mi rendo conto di quanto le sia stato facile identificarsi nella star televisiva che parlava la sua stessa lingua e litigava col marito come aveva fatto lei con il suo per tutta la vita
Quindi, amico mio, in definitiva io guardo con molta più indulgenza di te alla medializzazione - che mi sembra non evitabile - di questi eventi mortuari. E ad ogni modo, per futile che possa essere stata, preferisco la celebrità garbata dei Vianello a quella di un presidente della Camera che condivide la fama (e non solo) con Luciano Gaucci

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