Nonostante la giornata di pioggia, la domenica odierna il mio paesello fiorisce di baracchini di partiti in vista delle prossime elezioni amministrative.
Merita un sentito plauso per il coraggio (o per la faccia come il culo) quello della Lega Nord che - sarà un'illusione ottica, sarà per colpa della pioggia, non saprei dire - sembra di un verde più slavato, e comunque raccoglie intorno a sé solo due o tre persone, una sola delle quali ha la "Padania" sotto l'ascella.
Non riscontro peraltro folle nemmeno intorno ai baracchini dei partiti tradizionali. I vecchi scudicrociati, falciemartelli, rosanelpugno e altra paccottiglia analoga che una volta, quand'ero piccolo, raccoglievano folle di tutto rispetto intorno ai loro poster e tazebao, oggi scoloriscono sotto la pioggia battente: nessuno ci crede più, nessuno li vuole. La gente tradita da promesse mai mantenute, da soldi rubati anche dai partiti che più erano radicati sul territorio, abbandona la politica militante o simpatizzante scegliendo tre possibili destinazioni:
- l'astensione nuda e cruda, pericolosissima ma inevitabile
- il qualunquismo di raggruppamenti di bassissimo profilo (come il movimento di Beppe Grillo)
- i movimenti locali
Solo nel mio paesello ci sono almeno tre liste locali, che inalberano sui poster facce di gente comune di cui si precisa - come valore aggiunto - la provenienza e la professione. La provenienza deve essere rigorosamente locale; la professione non deve avere nulla a che spartire con la politica.
Poi, si capisce: ogni lista locale ha una sua collocazione vagamente ideologica, ma questo non arriverà a far sì che la lista locale possa avere una valenza nazionale: e questo potrebbe essere l'unico vero limite di un'operazione del genere.
In altre parole: ben vengano le liste locali - specie in contesto di elezioni amministrative - se servono a risvegliare un minimo di interesse politico nella gente sfiduciata; ma per arrivare a una ridefinizione di un ipotetico panorama politico di più ampio respiro occorrerà ben altro: a livello nazionale, i movimenti locali non sono mai spendibili.
C'è quindi un solo sistema per far sì che la gente recuperi fiducia nella politica nazionale svilita, oltraggiata e stuprata dai suoi protagonisti: è quello di dare un senso ai sacrifici che vengono continuamente richiesti ai contribuenti ormai spremuti al di là di ogni sopportazione. Il mezzo per ottenere questo scopo non è l'appello di Napolitano a pagare le tasse: è l'abrogazione dei rimborsi elettorali, lo schifoso escamotage con cui sono stati mantenuti in vita i finanziamenti pubblici abrogati con il referendum del 1993.
Quest'abrogazione - ormai assolutamente indifferibile, almeno se si vuole rendere credibile e accettabile l'ulteriore quotidiano aggravio fiscale inventato dal Governo con la scusa di salvare l'Italia - porterà come conseguenza il fatto che chi vuole guadagnarsi il finanziamento volontario da parte di militanti e simpatizzanti, dovrà prima guadagnarsene la fiducia lavorando, dimostrando sul campo la propria onestà, stando in mezzo alla gente, rimboccandosi le maniche, parlando la stessa lingua come faceva, una volta, il vecchio PCI.
O come faceva la Lega - che vanta la stessa educazione sentimentale - prima che il suo leader Umberto Bossi, ex rivoluzionario comunista del "Manifesto", si trovasse a farfugliare su quei delinquenti che gli hanno restaurato la casa a sua insaputa
In altre parole: ben vengano le liste locali - specie in contesto di elezioni amministrative - se servono a risvegliare un minimo di interesse politico nella gente sfiduciata; ma per arrivare a una ridefinizione di un ipotetico panorama politico di più ampio respiro occorrerà ben altro: a livello nazionale, i movimenti locali non sono mai spendibili.
C'è quindi un solo sistema per far sì che la gente recuperi fiducia nella politica nazionale svilita, oltraggiata e stuprata dai suoi protagonisti: è quello di dare un senso ai sacrifici che vengono continuamente richiesti ai contribuenti ormai spremuti al di là di ogni sopportazione. Il mezzo per ottenere questo scopo non è l'appello di Napolitano a pagare le tasse: è l'abrogazione dei rimborsi elettorali, lo schifoso escamotage con cui sono stati mantenuti in vita i finanziamenti pubblici abrogati con il referendum del 1993.
Quest'abrogazione - ormai assolutamente indifferibile, almeno se si vuole rendere credibile e accettabile l'ulteriore quotidiano aggravio fiscale inventato dal Governo con la scusa di salvare l'Italia - porterà come conseguenza il fatto che chi vuole guadagnarsi il finanziamento volontario da parte di militanti e simpatizzanti, dovrà prima guadagnarsene la fiducia lavorando, dimostrando sul campo la propria onestà, stando in mezzo alla gente, rimboccandosi le maniche, parlando la stessa lingua come faceva, una volta, il vecchio PCI.
O come faceva la Lega - che vanta la stessa educazione sentimentale - prima che il suo leader Umberto Bossi, ex rivoluzionario comunista del "Manifesto", si trovasse a farfugliare su quei delinquenti che gli hanno restaurato la casa a sua insaputa
Perché una lista civica ?. Perchè il nome “ Ascolta Piombino “ ?, Perché occorre ascoltare le idee ed i problemi delle persone della nostra città, perché la politica partitica di oggi ha perso la sua natura, la sua identità , il suo radicamento ed i problemi, purtroppo, sono rimasti, per questo occorre rioccupare questo spazio riportare la politica al suo significato più vero e profondo, fuori dalle regole del “mestiere“ della “bottega“, riaffermare le sue basi, le sue regole, il suo senso in un confronto caratterizzato dal rispetto reciproco, dove l’avversario non è un nemico, ma un antagonista con il quale ci si possa confrontare.
RispondiEliminaCerchiamo quindi la partecipazione della società civile alle scelte di governo, cerchiamo di dare vita ad una politica di chiarezza e trasparenza che gratifichi la meritocrazia . Il coinvolgimento della società civile ed attuare una politica trasparente sono i nostri fondamenti, i nostri capisaldi , le nostre basi ideali. Quello che ribadisco con forza è che noi ci siamo costituiti ed abbiamo elaborato un programma, come illustreremo nel corso della riunione, disponiamo di un sito internet per porci come vera alternativa al governo di questa città e portare Piombino, la mia la nostra città ad essere un posto dove i nostri figli abbiano voglia di spendere il loro futuro.
La tolleranza, l’onestà intellettuale,la centralità dell’uomo, il concetto di servizio sono fondamentali; gli assolutismi, i fondamentalismi sono i mali di oggi, non si ascolta chi ci sostiene e si colpevolizza chi dissente, si emargina chi contesta chi solleva i problemi , si veste con i panni dell’ “eretico“. Tollerare significa percepire i limiti del proprio punto di vista e concepire il pluralismo non come ostacolo ma come ricchezza. E’ necessario quindi coinvolgere ed ascoltare la gente, la base , non chiamarla solo per ratificare decisioni già prese, significa saper cogliere le idee presenti nella società, nei territori, significa essere capaci di ascolto vero non di maniera e non solo al momento della richiesta del voto, dobbiamo infilarci come “ antenne “ tra la gente...... Un abbraccio, Massimo