domenica 10 luglio 2011

Le faticose vacanze del dottor EsseVi

Ieri mi sono trovato di fronte, dall'altro lato del tavolo operatorio, il dottor EsseVi (per rispetto della privacy, uso uno pseudonimo): splendido professionista, uomo di grande cultura, spiritoso, brillante, amico vero, amante di tutte le cose belle della vita, con particolare riferimento a tutta quella roba che circonda un bel culo e un bel paio di tette. Un ricordo che associo sempre a questo raffinato gentleman risale a una decina d'anni fa: stavamo chiacchierando amabilmente in una pausa fra un intervento e l'altro quando EsseVi, ispiratissimo e forbito come sempre, aprì la porta del corridoio delle sale operatorie e, indicandomi con un gesto ecumenico tutte le nostre avvenenti infermiere colà indaffarate disse sorridendo: "Le vedi queste? Le chiavo tutte"; il che, conveniamone!, a confronto della mia prosaicità, fa di lui un esteta, un raffinato dandy, il Lord Brummel della chirurgia milanese.
Ora ieri questo meraviglioso scultore di prostate mentre è intento a reimpiantare un uretere in vescica lascia cadere quasi con nonchalance che nel mese di Agosto si recherà ancora, come l'anno scorso, ad A. e mi propone graziosamente, con la dignità di un Grande di Spagna, di "vederci". Avendogli io fatto notare che, da quello snob di merda che è, l'anno scorso non mi ha mai cagato nonostante fossimo a 5 km di distanza, lui ha interpretato la mia affermazione come una velata critica nei suoi confronti e si è chiuso in uno sdegnoso silenzio.Siccome il suo atteggiamento mi ha disturbato un po', ho deciso di raccontarvi una giornata tipo di EsseVi in vacanza, in modo che ognuno possa valutare per proprio conto.

  • ore 8: il sole accenna a sorgere sul mare. Il dottor EsseVi apre gli occhi al suono melodioso delle dodici campane d'argento della sua sveglia Cartier d'oro massiccio. Il mattino ha in bocca l'oro e non solo, come vedremo. Entra in camera uno stuolo di fantesche che lo salutano cantando in coro polifonico "Buongiorno dottore, amiamo il Suo odore, ci risveglia l'ardore"; poi si spogliano e lui, svogliatamente, ne indica una che diventa ipso facto la fortunata Prescelta per la fellatio mattutina; le altre 15 gli preparano il bagno in una vasca smaltata ove si immergeranno con lui per spalmarne di unguenti preziosi il tonico corpo
  • ore 8.15: il cuoco uccide lo storione per ricavarne il caviale fresco
  • ore 8.30: il dottor EsseVi fa colazione con tartine di caviale fresco, caffè colombiano portato ogni mattina da Medellin, frutti di bosco e miele dei suoi alveari
  • ore 8.45: si reca alla scuderia della villa di A. ove alloggia. Sale sul suo castrone baio (essendo urologo l'ha castrato egli stesso) e fa una breve e tonificante cavalcata attraversando la pineta di sua proprietà


  • ore 9: arriva al parco macchine e prende la Bentley. Da quell'uomo scabro e essenziale che è, rifugge Rolls e Ferrari ("Roba da cialtroni", afferma disgustato). Percorre l'Aurelia a 190-200 km/ora di media: non ama l'autostrada. Non ha nemmeno l'autoradio: da quell'amante del suono puro che è, tiene in macchina sul sedile posteriore alcuni solisti dei Berliner Philharmoniker che eseguono per lui musica da camera di vario genere. A volte  c'è anche il direttore, sir Simon Rattle, ma non sempre. Con una rotazione della mano destra in senso orario, il dottor EsseVi  segnala di voler cambiare il brano musicale; in senso antiorario segnala invece di volere che la smettano di rompere i coglioni con quella musica per rimbambiti
  • ore 9.15: arriva alla clinica privata extralusso Villa dei Tigli. La macchina (con i musicanti all'interno) viene presa in consegna dal proprietario della clinica che accetta sorridendo umilmente una mancia di 100 euro per parcheggiarla. Intanto il dottor EsseVi si reca in sala operatoria dove un gruppo di assistenti ha già aperto l'addome del paziente; in un quarto d'ora, non un minuto in più né uno in meno, toglie la vescica e intanto umilia gli assistenti con motteggi di gusto vagamente baronale. Qualcuno di essi per ingraziarselo lo chiama "professore", il che lo fa inalberare per l'accostamento con "...i pomposi imbecilli universitari". In effetti non opera certo durante le vacanze per quei miserabili 41000 euro di quota di primo operatore, ma solo per rilassarsi
  • ore 9.40: nello spogliatoio, un'infermiera di sala gli pratica una fellatio. Veloce e essenziale, come piace a lui
  • ore 9.45: mentre accende la Bentley, si risvegliano i musicanti che stavolta attaccano un brano di Berg. Il dottor EsseVi si accende un Romeo y Julieta inviatogli direttamente da Raul (Castro). Intanto telefona al porto turistico di V. perché i marinai comincino a preparare il Vulva, lo yacht da 156 metri per l'uscita giornaliera
Il Vulva
  • ore 10: il Vulva ormeggia davanti a A. Il dottor EsseVi si spoglia sulla spiaggia; i suoi vestiti madidi di sudore saranno raccolti dai bagnanti e da altri pezzenti. Si tuffa in mare nudo e, usando la generosa virilità come un timone, in poche bracciate arriva allo yacht
  • ore 10.05: scambiate poche chiacchiere formali con gli ospiti (fra gli altri: Barack Obama, Steven Spielberg, Valerio Scanu, Gérard Depardieu, due troie e un giornalista di sinistra che fa sempre fine avere a bordo), cui presenta con disprezzo la galleria di quadri originali di Mantegna, Picasso e Mondrian, oltre alla sculture di Brancusi, si reca al ponte superiore. Qui, su un campo da tennis zollato con erba di Wimbledon, si allenano le due figlie sotto la supervisione di Maria Sharapova, scelta fra le 576 tenniste che si sono proposte, in virtù del ranking e del fatto di avere un bel culo
  • ore 10.35: si pone ai comandi del Vulva e fa avanti e indietro davanti alla spiaggia di A. a velocità elevata per far vedere che lui ce l'ha enorme (lo yacht) e sollevando onde che si abbattono sul lido come lo tsunami delle Filippine. Sa di essere un po' infantile, ma se ne fotte e ridacchia facendo: "Wrooom, wrooom!"
  • ore 10.55: dà un po' di gas ai motori e arriva in Sardegna. Le bambine vorrebbero giocare con Ulisse, il delfino curioso; lui contropropone i tonni dicendo che in fondo sono cetacei sottosviluppati, ormeggia a Carloforte e le butta in acqua ridendo
  • ore 11.35: accende sul ponte inferiore il barbecue allestito con un pino marittimo prelevato dalla pineta di Arenzano di cui - lo ricordiamo - è proprietario
  • ore 12.05: arrostisce un porceddu e proprio il delfino Ulisse, scambiato erroneamente per un rarissimo pesce spada monco (di spada, appunto) e conseguentemente infilzato con apposito arpione esplosivo, ma spera che le bambine non se ne accorgano
  • ore 12.36: le bambine invece se ne accorgono eccome e gli fanno una piazzata bestiale
  • ore 13.01: va a tavola con gli ospiti
  • ore 13.02: Valerio Scanu canta il suo più grande successo ma, arrivato al punto in cui fa l'amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi, il dottor EsseVi gli lancia contro i due dobermann Pontello e Siffredi. I due cani, che vantano lo stesso carattere di merda del loro padrone - e sono conseguentemente incazzati neri - risultano per di più molto affamati
  • ore 14.15: congeda gli ospiti sopravvissuti, tranne le troie, che lo accompagnano in camera per il riposino post-prandiale
  • ore 16.03: tutti si risvegliano, comprese le citate professioniste che, per il vero, appaiono piuttosto provate dal "riposino" del dottor EsseVi
  • ore 16.15: mentre il Vulva circumnaviga la Sardegna, tutti si recano nella sala cinema privata dello yacht dove Spielberg in persona presenta l'anteprima del suo nuovo film. La "pizza" viene caricata su un proiettore originale del vecchio cinema Odeon (prima del restauro). Non potendo disporre per ovvi motivi di Philippe Noiret, cerca di convincere Gérard Depardieu a fare il proiezionista come in Nuovo Cinema Paradiso, battendogli la mano sulla spalla con insopportabile fare paternale e dicendogli: "Dai, non fare il solito francese cialtrone"
  • ore 17.30: nell'intervallo del film (che lo annoia profondamente) racconta barzellette sui francesi. Depardieu si offende e pianta il muso, beccandosi ancora del cialtrone
  • ore 18.45: il film finisce mentre il Vulva approda a Porto Cervo. Il dottor EsseVi dà la American Express ai negozianti per quei 15-20000 euro di shopping essenziale, il minimo per giustificare la scampagnata in quel posto di pomposi imbecilli
  • ore 20.35: il Vulva riparte per V.
  • ore 20.55: il Vulva attracca a V.
  • ore 21: il dottor EsseVi viene riaccompagnato con la Bentley nella villa di A.
  • ore 22: dà un ricevimento
  • ore 22.01: Gertrud Margaretha, la severissima e algida baby sitter dell'Alta Franconia, mette a letto le bambine
  • ore 22.12: si chiava la baby sitter
  • ore 22.30: osserva disgustato gli ospiti, li definisce "dilettanti, pomposi imbecilli e cialtroni" e va a letto
  • ore 22.45: legge la "Critica alla ragion pratica" di Kant
  • ore 22.46: dorme il sonno dei giusti

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