sabato 22 gennaio 2011

Un raggio di luce

In questi giorni tenebrosi di Basso Impero,  l'unica bella notizia è la chiusura del format "Stasera che sera" dopo appena due puntate.
La trasmissione, guidata da quella presentatrice che in altro post avevo definito "uno sciacallo con le tette", si è distinta per uno share pietoso (la vera ed unica ragione della chiusura della sua trasmissione) e per l'uso sacrilego del dolore altrui.
Non ho mai avuto simpatia per Francesco Nuti, non ho visto la trasmissione, ma si doveva fare qualcosa per evitare un orrido scempio come questo.
Non mi travestirò da quel moralista che non sono: non voglio cercare di passare per vergine in un mondo di puttane, ma forse è arrivato il momento di capire sino a che punto ci si possa spingere nella prevaricazione televisiva, nel mostrare sempre di più la corruzione del corpo e della mente, nell'esibire con finta compassione il disfacimento di una persona che una volta aveva cercato di far ridere il proprio prossimo, nell'esporre al pubblico incanto l'annullamento dello stesso essere uomo, ora costretto a farsi asciugare un rivolo di bava che cola da un angolo della bocca da una mano pietosa, mentre gli altri guitti - miserabili saltimbanchi da quattro soldi - strimpellano le sue canzoni di una volta in un finto anelito consolatorio.

Tendenzialmente mi tengo alla larga dalla televisione ma, se proprio devo, piuttosto che questa roba, ho sempre a disposizione un paio di DVD di uno che certe cose le fa di mestiere e senza compromessi; e che magari, chissà, date le propensioni che ben si prestano al particolare momento storico, e data l'assenza dall'una come dall'altra parte di facce presentabili, potrebbe anche diventare spendibile per un eventuale agone elettorale.

Non poniamoci limiti; tanto, nessuno lo fa

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