giovedì 5 luglio 2012

Il signore degli anelli

Questa sera, mangiando in solitaria malinconia mi sono messo a zappare capitando su un canale dedicato esclusivamente alla vendita di dipinti e brocantage: è la Vetrina dell'Arte. Si tratta sostanzialmente di una trasmissione continua in cui viene venduta roba vecchia - prevalentemente quadri - di valore che non saprei quantificare ma che, a occhio e croce, mi sembra scarsino; la trasmissione viene condotta da alcuni personaggi piuttosto monotoni, che sciorinano dati apparentemente tecnici su quadri di inquietante e laida bruttezza, di autori assolutamente ignoti ma appartenenti a "scuola fiamminga", o "scuola francese", o altre località che non saprei specificare. Si tratta più correttamente di croste, di solito dipinte a tinte scurissime, che dimostrano al mondo che una cosa - non perché vecchia - debba necessariamente essere bella; è il principio che peraltro io e i miei soci cerchiamo di far passare allorquando disquisiamo di opera lirica, attirandoci così gli strali e le ire funeste di chi, invece, vive di mummie che sarebbero da apprezzare incondizionatamente in quanto antiche.

Eppure io, perennemente affamato di trash, pendo dalle labbra di questi tristi imbonitori televisivi, forse per trovare un'eco di quel grande genio che invece fu Sergio Baracco, il Signore degli Anelli, quello che vendeva per poche lire il rubino Burman Sangue di Piccione, o lo Smeraldo Colombiano, o la Rosa di Francia, o lo Zaffiro Bianco taglio Brillante.
Un truffatore epocale, sbeffeggiato in lungo e in largo; un personaggio meschino e di bassissimo profilo: vendeva pezzi di vetro colorato spacciandoli per gemme meravigliose che regalava alla plebe con sovrano disprezzo appena condito da una patina di amichevole e sorridente bonomia.
Eccolo in azione:
Notevole, vero?
A parte la "evve" clamorosamente blesa, ciò che colpisce è la tecnica di vendita. Non è bello ciò che è bello, ma ciò che costa poco e che rende, quindi, appetibile un genere che sino a quel momento poteva apparire a disposizione solo di un'élite di fortunati e ricchi.
Il gioiello diventa pret-à-porter; la qualità, in fondo, non ha nessuna importanza.
C'è qualche sassolino colorato dal nome esotico (lo "zaffiro bianco taglio brillante" non è altro che lo Swarowsky).
Lui ne è consapevole:
"Sono brutti? Dimenticateli! Ma è un grande investimento!"
L'urlo che scoppia improvvisamente dopo una sapiente pausa di riflessione. L'altezzoso disprezzo appena condito da una patina di bonomia. 
Il concetto di coup de theatre è qualcosa che i teleimbonitori odierni dovrebbero imparare da questo autentico genio della comunicazione.
Vediamone un altro:


La "Rosa di Francia" - giusto per la cronaca - è un quarzo rosa di nessunissimo valore.
Nessuno potrebbe cascarci di fronte a una truffa così smaccata; eppure la gente comprava, eccome, tanto da destare l'attenzione dei media che lo accusavano di essere un impostore.

Ed eccovi, da un sito italiano, un gustoso florilegio del marketing baracchiano. Tutto vero!
Baracco affarista
...è il momento signovi pev compvave l'ovo (oro), quindi ho bisogno di liquidità! Devo svendeve!!!! (Scatto d'ira improvviso)
Baracco al verde???
...signovi...ho pvoblemi in famiglia!...non vi posso dire! Non vi posso dire!
Baracco in svendita
...la ditta di Valenza Po deve compvave dei macchinavi pev la lavovazione dell'ovo...devo svendeve...pev della liquidità...
Baracco in Borsa
...un amico mi ha incavicato di svendeve questi gioielli pevché deve acquistave delle azioni pev una miniera di smevaldi in Colombia...
Zio Baraccone
...abbiamo miliavdi di acquemavine...ci facciamo il bagno nelle acquemavine!!!
Baracco stregone
...vubini boovman sangue di piccione...
Baracco filosofo
...questo diamante...il diamante è la pietva dell'etevnità...della vostva vita che continua dopo la movte...e la vostva vita non vale 120.000 lire?
Baracco poltergeist
...cosa devo faaaave per riuscire a vendevvi i miei gioielli...devo entvavvi in casa attravevso il televisove!!!
Baracco corriere
...se mi compvate questo scvigno di gioielli ve li povto pevsonalmente a casa vostva...vengo anche in motovino e ve li dò in mano...
Baracco Perugina
...al giorno d'oggi con 90.000 lire non compvate neanche un cioccolatino.
Baracco save the Queen
...neanche la vegina d'Inghiltevva ha dei gioielli così belli.
Baracco Gossip
(parlando col regista Gerry)...Gevvy lo so che tu ami l'anello, ma inquadvami anche la pavuve...


Che dire?
Mi dicono che adesso si sia adeguato alla moda corrente del compro oro, come se fosse un negozio delle tante, troppe catene in franchising che si alimentano sulla disperazione dell'essere umano. Ma non è più la stessa cosa: senza le sue pietruzze colorate ha perso tutta la sua poesia.
Questo guitto da avanspettacolo, questo grandioso cialtrone che maneggiava fondi di bicchiere sbroccato come se fossero i gioielli della Corona Inglese, dava a tutti un sogno: quello di una ricchezza a basso prezzo, facilmente ragiungibile, come se tutti potessero far loro non già Belèn Rodriguez o Brad Pitt, ma i loro replicanti, dei simulacri coperti da una maschera.  Era la fine degli Anni Novanta, il periodo dei Rolex finti come simbolo di un'epoca fatta di vanità e di menzogne truccate da sogni.
 
Ogni tanto, in queste sere di solitudine, giro nei bassifondi delle reti locali in cerca di lui, sperando che le sue pavuve, lo zaffivo bianco, il vubino buvman sanguedipiccione e lo smevaldo colombiano mi riportino un soffio di un'illusione di ricchezza a buon mercato...

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